22 giugno 2020
21 giugno 2020
21 giugno 2020
IL NUMERO 12 BIANCOROSSO DECLINA LE ALTRE OFFERTE DI MERCATO E UFFICIALIZZA LA SUA PERMANENZA IN POG
“Perché avrei dovuto cambiare?”. Basterebbero queste quattro parole per spiegare la scelta di Nicola Gamba di sposare anche per la stagione 2020/2021 il progetto tecnico della POG, allungando quindi di un anno il suo contratto in scadenza a giugno 2020.
«Prima di decidere di restare qui – spiega lo stesso laterale classe ‘97 – sono stato contattato da Scanzo e da altre due squadre, tra cui Cantù (A2), per sondare il terreno in vista della prossima stagione. Mi sono trovato a scegliere fra Scanzo e Grassobbio, due squadre in cui ho già giocato e che hanno puntato forte su di me, e nelle ultime settimane mi sono preso del tempo per riflettere. Tempo che mi è servito per capire che è la POG la squadra di cui voglio far parte nella prossima stagione: ho scelto questo progetto perché mi sono trovato più che bene sia a livello tecnico che di spogliatoio e ci si allena duramente, ma quando ce n’è l’occasione ci si lascia andare a qualche risata. E poi ho un ottimo rapporto con coach Carrara: su molte cose la pensiamo allo stesso modo e non vedo perché me ne sarei dovuto andare».
Gamba è stato uno dei protagonisti della seconda stagione biancorossa nel campionato di Serie B, dando il suo contributo ogni qualvolta chiamato in causa. Fra i momenti che ricorda con maggior piacere ci sono l’indimenticabile vittoria al PalaPanini contro Modena su uno dei campi più difficili dove solo poche squadre sono riuscite a guadagnare qualche punto, ma anche le due sconfitte al tie-break contro Mirandola e Concorezzo che hanno messo in luce l’effettivo potenziale della squadra.
L’unico rimpianto, invece, è il match perso a febbraio contro Busseto: sarebbe stata una partita che si poteva vincere e il dispiacere per non averlo fatto è molto, soprattutto perché si giocava al PalaPOG di fronte al nostro pubblico.
L’ultima battuta riguarda la chiusura anticipata dei campionati causa Covid-19: «C’è rammarico per non essere riusciti a conquistare la salvezza sul campo, soprattutto perché stavamo finalmente venendo fuori come squadra, ma quella di interrompere tutto è stata la scelta migliore: la cose più importanti sono salute e sicurezza. Certo: non si capisce come mai il calcio, uno sport in cui ci sono molti più contatti fisici, abbia potuto riprendere mentre la pallavolo non abbia ancora avuto questa fortuna, ma la mia speranza è di tornare quanto prima alla “normalità”, potendoci allenare nuovamente tutti».
Daniele Ronzoni - Ufficio Stampa POG